La gatta che si credeva il dottor Kildare 13 e 14. FARMACISTI PUNTO E CAPO – A cura della dottoressa Bianca Peretti

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Ci sono dei giorni in cui l’universo ce l’ha con te, non ci sono altre spiegazioni.
Lunedì, decisa ad affondare i miei problemi in un una cola senza zucchero, mi accorgo con vivo disappunto che il contenuto della bottiglia è una granita. Ora, se devo ricorrere al supporto di una cola senza zucchero vuol dire che sono proprio in crisi esistenziale; se poi non riesco neppure a berla senza andare direttamente in ibernazione l’umore sprofonda a livelli infimi.
– Ehi, capo, su con la vita! Cos’è quella faccia da funerale?
– Nella cola c’è del ghiaccio. Mi sa che qualcuno l’ha messa in freezer
– Beh, e allora? La granita ti è sempre piaciuta
– In piena estate la granita può essere molto piacevole. Con questo freddo un po’ meno
– Quante storie. Lasciala un po’ di tempo a temperatura ambiente e smettila di lamentarti. Problemi piccoli, soluzioni semplici
Il giorno dopo tutto il contenuto del frigo è congelato. Tutta la frutta, la verdura, perfino le uova sono diventati blocchi di ghiaccio. Tutto. Avevo fatto la spesa settimanale solo due giorni prima.
Per analogia anche il mio cervello si è congelato. Un solo pensiero fisso, cristallizzato: il frigo non mi può abbandonare proprio adesso, nella settimana più fredda dell’anno. Sono del tutto impreparata ad affrontare una tragedia del genere e non so cosa fare.
– Sei diventata matta? Prima mangi l’insalata ghiacciata e poi batti i denti per il freddo? Su, su, capo, riprenditi, rinsavisci, cerca di ragionare: hai perso buon senso e raziocinio. Non puoi ostinarti a mangiare la verdura cruda se si è congelata. O la cuoci o la butti via. Può essere questo un vero problema? Hai il senso della realtà?
– Non ti ci mettere anche tu! Cosa vorresti che facessi? Che cuocessi l’insalata? Oppure butto via tutto? Non esiste! Piuttosto la mangio congelata, ma non la butto via neanche morta. L’ho appena comprata, è freschissima!
– È talmente fresca che è congelata! Basta, adesso calmiamoci e ragioniamo. Hai chiamato un tecnico? Hai cercato qualcuno che ti possa aiutare?
– Dici che dovrei rivolgermi ad un esperto? E come faccio?
– Secondo me, se diventata tutta scema. Fai una ricerca su internet, cerca il centro assistenza più vicino, telefona ed esponi il tuo problema. Non ci vuole una laurea speciale, ti assicuro che ce la puoi fare. Vieni che ti faccio vedere come si fa: accendi il computer e connettiti. Su, da brava, adesso fai questo numero di telefono e vediamo se troviamo qualcuno che ti dia una mano.
Il tecnico è venuto nonostante la neve, ha visitato il malato e ha scoperto che avevamo solo abbassato inavvertitamente troppo il termostato. Il frigo non è malato, la temperatura interna nel giro di poche ore è ritornata alla normalità, e tutto è bene ciò che finisce bene.
Adesso mi sento del tutto cretina, sto riempiendo il contenitore dell’umido e ho il morale sotto i tacchi. Come si fa a non accorgersi di aver abbassato il termostato? Quanta grazia di Dio rovinata.
– Dai, non farne una malattia. Si sa che voi umani siete tutti strani. Non è colpa vostra: siete armati e pericolosi di fronte e situazioni gravissime e poi crollate davanti a delle sciocchezze abissali. Umani, siete solo degli umani. Se non ci fossi io a mantenere i nervi saldi chissà dove andremmo a finire. Sarei proprio curiosa di sapere come fanno quelli che non hanno un peloso nella loro vita: è un miracolo che riescano a sopravvivere, te lo dico io, te lo dico
(Continua…)

Ebbene sí, Pallo ha vinto.
Mi piacerebbe poter affermare che é stata una battaglia serrata. In realtà, non c’è stata partita.
Per due giorni è sparita. Ora, come sia possibile che una gatta di quasi sei chili possa sparire in un appartamento di cento metri quadri scarsi è un mistero. Però così è stato.
Si è fatta vedere solo un minuto al mattino, al buio, giusto per calmare il primo languorino del giorno. Poi basta. Volatilizzata. Svanita. Eclissata. Dileguata.
Ferma nelle mie decisioni e abbastanza sicura di avere qualche straccio di ragione, ho rinunciato a cercarla. Vediamo chi cede per prima.
Ieri sera me ne stavo rintanata in un angolo del divano, tutta sola, avvolta in una doppia coperta e confortata da un termoforo a sabbia, perdevo tempo a giocherellare con il computer. Improvvisamente, materializzata dal nulla, me la sono ritrovata addosso. Senza tanti riguardi, mi si è piazzata come al solito sullo stomaco, ha scostato il tablet e si è messa a fissarmi a cinque centimetri dal naso. Secondo me sta diventando miope.
– Smettila subito.
– Che cosa dovrei smettere di fare?
– Di startene lì, in silenzio, come una derelitta. Non è possibile che io volti gli occhi per un attimo e tu sei già lì, sconfortata, senza idee e senza voglia di fare niente. Per fortuna che pensavi di cavartela meglio senza il mio aiuto. Scommetto che non hai più scritto neppure una parola
– Non è affatto vero. Ho scritto, non ti preoccupare, ho scritto di tutto e di più. E poi adesso preferisco comunicare attraverso i video, sono più efficaci, impattanti, coinvolgenti…
– Ma se alla sola idea di metterti davanti alla telecamera ti prende un attacco di panico! Tu sei da parola scritta, anzi eri da parola scritta. Anzi, no: io sono da parola scritta. Se fossi più furba, faresti meno storie e ti accontenteresti di farmi da amanuense. Ma no, non ti va bene, ti sei montata la testa, ti illudi di essere in grado di fare per conto tuo, di avere delle storie da raccontare. Illusa, sei solo un’illusa, non ci sono altre spiegazioni. Davvero pensi che voi umani abbiate storie anche solo vagamente appassionanti? Dimmi, di grazia, che cosa fate in genere di così straordinario da suscitare un qualunque interesse nei vostri simili? Siete noiosi, noiosi, noiosi, talmente noiosi che per quanto ti sforzi non ti viene nulla da raccontare. Abbi il coraggio di ammettere la verità
Effettivamente sono ore che mi scervello per produrre un’ideuzza qualsiasi e non mi viene in mente proprio niente, ma non lo ammetterei neppure sotto tortura. Non le darò mai tanta soddisfazione, non a una gatta saccente e prepotente come Pallo. Ma chi si crede di essere?
Mi avvicina il musetto sempre di più, ormai siamo naso contro naso. C’è chi incrocia le sciabole e chi incrocia il naso, noi incrociamo naso e occhi.
Siamo all’ultima sfida, al duello mortale: occhi negli occhi, lampi e saette, chi li abbassa per prima perde con ignominia. Resisterò, a costo di uno strabismo permanente.
Inaspettatamente, mi da una leccatina sulla punta del naso.
– Te l’ho mai detto che hai un gran buon odore? Hai un odore che mi fa stare bene. Dai, adesso mettiti a scrivere: è tardi e i miei lettori stanno aspettando. A proposito, hai visto? Sono stati tutti dalla mia parte (non per niente sono proprio una web-star!), non li posso certo deludere. Dai, dai, forza, abbiamo perso anche troppo tempo. Sbrigati: mettiti alla tastiera che comincio a dettare

La gatta che si credeva il dottor Kildare (11 e 12) 

La gatta che si credeva il dottor Kildare 8-9-10

La gatta che si credeva il dottor Kildare – 7

La gatta che si credeva il dottor Kildare – 6

La gatta che si credeva il dottor Kildare – 4 e 5

La gatta che si credeva il dottor Kildare – 3

La gatta che si credeva il dottor Kildare (1 e 2)

La gatta che si credeva Che Guevara

Una gatta e la sua farmacista (15esima e 16esima puntata)

Una gatta e la sua farmacista 3

Una gatta e la sua farmacista II

Una gatta e la sua farmacista

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