Home Blog Page 3

FARBANCA S.p.A.: CARTOLARIZZAZIONE DI CREDITI PER UN VALORE NOMINALE COMPLESSIVO DI EURO 460 MILIONI

0

Farbanca S.p.A. ( “Farbanca”, la “Banca” o l’”Istituto”) il 28 marzo 2018 ha perfezionato un’operazione di cartolarizzazione di crediti per un valore nominale complessivo pari a circa Euro 460 milioni.

I crediti oggetto di cessione derivano da contratti di mutui fondiari, ipotecari e chirografari; il portafoglio presenta complessivamente un seasoning medio di 7 anni.

Farbanca, originator dei crediti, opera su tutto il territorio nazionale e svolge attività bancaria rivolta principalmente al mondo della farmacia e della sanità.

L’operazione, strutturata da Banca IMI (Gruppo Intesa Sanpaolo), è stata perfezionata con l’acquisizione dei crediti da parte della società veicolo legge 130/1999 EMMA SPV SRL.

La documentazione legale è stata curata dallo studio White & Case.

I titoli sono stati emessi in tre classi: (1) una classe senior per un importo pari a Euro 322 milioni  interamente sottoscritta da investitori istituzionali tramite collocamento privato; (2) una classe mezzanine pari a Euro 46 milioni sottoscritta per intero dall’originator e (3) una classe junior pari a Euro 96 milioni sottoscritta integralmente dall’originator.

Precisamo che l’Operazione in oggetto – a seguito dell’avvio della procedura di liquidazione coatta amministrativa della Banca Popolare di Vicenza S.p.A. (“BPVi” già capogruppo di Farbanca S.p.A.) e quindi delle evoluzioni che hanno portato Farbanca a non essere più parte di un Gruppo Bancario – è la prima del genere perfezionata autonomamente dall’Istituto, e rientra in una scelta di riequilibrio dell’indebitamento della Banca.

FNPI – A Cosmofarma passaggio di consegna: alla presidenza di Gullotta succede Branca

Gentili colleghi

MIE DIMISSIONI E COSMOFARMA

Come già annunciato la FNPI sara’ a #Cosmofarma 2018 con un suo stand.

Dal 20 al 22 Aprile padiglione 26 – stand L37.

Inoltre la data del 22 Aprile sara’ anche l’ultima in cui sarò presidente della #FNPI.
Di fatto mi sono già dimesso da tempo ma la data ufficiale è stabilita per 22 Aprile 2018 durante Cosmofarma.

Da molto tempo avevo preso questa decisione ma i continui impegni e incontri avevano suggerito di rimandare.
La data del 22 è stata scelta anche per salutare un po’ i colleghi che verranno a Cosmofarma e passare il testimone al collega Matteo Branca che per molto tempo e’ stato mio vice.

Matteo è la persona più indicata a portare avanti le rivendicazioni dei farmacisti di parafarmacia che lottano per un riconoscimento ed un sistema di accesso alla professione più equo. Matteo ha anche lavorato molto a proposte e progetti di legge molto importanti per noi.
Sono certo che grazie al lavoro del direttivo e del neo presidente Matteo Branca la FNPI si affermerà ancora di più a gli occhi dei colleghi e delle istituzioni.

Io resterò fuori dal direttivo FNPI e distante da strategie e decisioni politiche che la FNPI potrà intraprendere.

Questo non vuol dire che abbandono la rivendicazioni e le istanze fin ora portate avanti come FNPI, anzi continuerò a lottare e supportare la FNPI e le rivendicazioni di libertà professionale restando a disposizione del direttivo e del nuovo presidente laddove venisse richiesto.

Nel futuro immediato di comune accordo con il direttivo ed il NeoPresidente mi occuperò di convenzioni e accordi commerciali con aziende che vogliano diventare Partner della FNPI al fine di portare vantaggi concreti ai colleghi titolari di parafarmacia.

Dott. Davide Giuseppe Gullotta
Presidente Fedrazione Nazionale Parafarmacie Italiane

FARMACIA – Privacy: ecco il nuovo regolamento

0

fonte: FEDERFARMA

IL GDPR PER LE ASSOCIAZIONI PROVINCIALI E LE UNIONI REGIONALI

 

 

  1. AMBITO DI APPLICAZIONE e DATI TRATTATI DALLE ASSOCIAZIONI

Il regolamento si applica relativamente alla protezione dei dati personali[1] delle persone fisiche. ( Art.1)

Il regolamento pertanto si applica certamente alle associazioni territoriali (Unioni regionali e Associazioni provinciali, da ora in avanti ASSOCIAZIONI) perché possono trattare una molteplicità di dati personali da considerarsi sensibili.

Tutte le associazioni  trattano,  in qualità di titolari del trattamento, i dati personali degli iscritti alla associazione, per adempiere alle finalità dello statuto. Si tratta, ad esempio, dell’anagrafica (ad es. dati identificativi, indirizzo, contatti telefonici e contatti email) del registro delle presenze degli iscritti nelle riunioni degli organi associativi, dei verbali nei quali sono riportate le dichiarazioni effettuate nell’ambito delle riunioni, dell’eventuale registrazione audio delle riunioni degli organi associativi, dei documenti dai quali si evincono eventuali rimborsi spese o indennità, etc.  Inoltre possono essere trattati altri dati personali in relazione ai servizi svolti dalla singola associazione alle farmacie associate.

In qualità di titolari del trattamento, le associazioni trattano i dati personali dei dipendenti, per eseguire il contratto  di lavoro in conformità a quanto di disciplinato dalla legge e dal contratto collettivo. In caso di installazione di sistemi di videosorveglianza, le associazioni possono trattare informazioni relative a tutti i soggetti che accedono nel locali nei quali sono effettuate le riprese.

In qualità di responsabili del trattamento possono trattare, in collaborazione con Promofarma, i dati delle prescrizioni  SSN  in virtù di una delega espressa conferita dalle farmacie, ai fini dell’invio dei dati  alla SOGEI ai sensi dell’art.50, tramite l’applicativo messo a disposizione di Promofarma.

Infine, alcuni accordi sulla distribuzione per conto o sulla distribuzione di prodotti in regime di assistenza integrativa prevedono che l’Unione Regionale metta a disposizione delle regioni una piattaforma informatica per la gestione delle prescrizioni. Alcuni accordi attribuiscono all’Associazione il ruolo di responsabile del trattamento dei dati personali. In altri casi, alcune associazioni sono state considerate titolari del trattamento nell’ipotesi in cui mettano a disposizione delle farmacie piattaforme per la gestione delle prenotazioni private delle quali hanno la licenza d’uso.

  1. PRINCIPI APPLICABILI AL TRATTAMENTO DEI DATI E RESPONSABILIZZAZIONE

L’ associazione di categoria può trattare dati personali nel rispetto dei principi di cui all’art.5 del Regolamento  e “deve essere in grado di comprovarlo” (responsabilizzazione).

Secondo l’art. 5 i dati personali sono:

  1. a) trattati in modo lecito, corretto e trasparente nei confronti dell’interessato («liceità, correttezza e trasparenza»);
  2. b) raccolti per finalità determinate, esplicite e legittime, e successivamente trattati in modo che non sia incompatibile con tali finalità; un ulteriore trattamento dei dati personali a fini di archiviazione nel pubblico interesse, di ricerca scientifica o storica o a fini statistici non è, conformemente all’articolo 89, paragrafo 1, considerato incompatibile con le finalità iniziali («limitazione della finalità»);
  3. c) adeguati, pertinenti e limitati a quanto necessario rispetto alle finalità per le quali sono trattati («minimizzazione dei dati»);
  4. d) esatti e, se necessario, aggiornati; devono essere adottate tutte le misure ragionevoli per rettificare tempestivamente i dati inesatti rispetto alle finalità per le quali sono trattati («esattezza»);
  5. e) conservati in una forma che consenta l’identificazione degli interessati per un arco di tempo non superiore al conseguimento delle finalità per le quali sono trattati; i dati personali possono essere conservati per periodi più lunghi a condizione che siano trattati esclusivamente a fini di archiviazione nel pubblico interesse, di ricerca scientifica o storica o a fini statistici, conformemente all’articolo 89, paragrafo 1, fatta salva l’attuazione di misure tecniche e organizzative adeguate richieste dal presente regolamento a tutela dei diritti e delle libertà dell’interessato («limitazione della conservazione»);
  6. f) trattati in maniera da garantire un’adeguata sicurezza dei dati personali, compresa la protezione, mediante misure tecniche e organizzative adeguate.

 

  1. CONSENSO AL TRATTAMENTO DEI DATI  SOLO PER I DATI COMUNICATI ALL’ESTERNO

I dati personali degli iscritti all’associazione sono informazioni che rivelano l’appartenenza sindacale e pertanto sono da considerarsi sensibili ai sensi dell’art.9 del Regolamento. Secondo il regolamento, le associazioni possono trattare dati che rivelano l’appartenenza sindacale senza richiedere il consenso esplicito   se il trattamento è effettuato nell’ambito delle sue legittime attività e con adeguate garanzie, a condizione che il trattamento riguardi unicamente i membri, gli ex membri o le persone che hanno regolari contatti con l’associazione a motivo delle sue finalità e che i dati personali non siano comunicati all’esterno senza il consenso dell’interessato (art.9, paragrafo 2, lett d.).

Pertanto, per comunicare i dati all’esterno dell’associazione è necessario sempre il consenso dell’iscritto.

L’associazione può rendere servizi dedicati agli associati in conformità alle finalità statutarie anche utilizzando soggetti esterni. Tali soggetti, per fornire servizi agli iscritti per conto dell’associazione,  devono necessariamente conoscere l’identità dei beneficiari dei servizi, vale a dire i dati identificativi delle farmacie aderenti a Federfarma. In tal caso, qualora tali soggetti siano designati Responsabili del trattamento non è necessario il consenso dell’iscritto.

Per quanto riguarda il trattamento dei dati delle ricette ex art.50 da parte delle Associazioni non è necessario il consenso degli intestatari delle ricette in quanto le associazioni operano su delega delle farmacie e sono considerate responsabili del trattamento.

Per quanto riguarda i dati dei dipendenti o collaboratori necessari per eseguire il contratto, o per adempiere ad un obbligo di legge non è necessario il consenso ma solo rendere una informativa sui trattamenti effettuati.

INFORMATIVA

Le associazioni devono rendere una informativa ai propri iscritti, ai dipendenti e collaboratori in relazione a tutte le finalità dei dati trattati  Le informazioni sono fornite per iscritto o con altri mezzi, anche, se del caso, con mezzi elettronici.

L’art. 13 e l’art.14 stabiliscono il contenuto dell’informativa obbligatoria, (parzialmente diverso da quello attuale) .

Si consiglia di rendere la nuove informative a tutti gli iscritti entro il 25 maggio 2018, con modalità che attestino la ricezione della stessa (PEC, firma per presa visione).

PRINCIPIO DI RESPONSABILIZZAZIONE DEI TITOLARI. MISURE TECNICHE E ORGANIZZATIVE. OBBLIGO DI DIMOSTRAZIONE.

Le associazioni devono effettuare il trattamento dei dati nel rispetto del regolamento  e “deve essere in grado di comprovarlo” (responsabilizzazione).

Al fine di rispettare il  regolamento sulla privacy non sussiste  elenco tassativo di misure completo ed esaustivo da porre in essere, ma il nuovo regolamento, introducendo il principio di responsabilizzazione, si limita a obbligare i titolari e i responsabili a mettere in atto misure tecniche e organizzative adeguate per garantire, ed essere in grado di dimostrare, che il trattamento è effettuato conformemente al presente regolamento. Il regolamento attribuisce la responsabilità al titolare che deve attuare le misure, sempre aggiornate “tenendo conto della natura, dei rischi aventi probabilità e gravità diverse per i diritti e le libertà delle persone fisiche” (Art.24). Inoltre è stato introdotto l’obbligo di dimostrazione che il trattamento è effettuato nel rispetto del regolamento.

Pertanto il titolare del trattamento nel decidere quali misure adottare dovrò effettuare una valutazione dei rischi dei dati trattati in associazione.

Il Regolamentò impone e/o suggerisce le modalità per tenere traccia di una policy privacy adeguata in modo che il titolare possa rispettare l’obbligo di dimostrazione che il trattamento di dati è conforme al regolamento.

 

 

 

RUOLI:  TITOLARE RESPONSABILE PERSONE AUTORIZZATE AL TRATTAMENTO (Incaricati)

Al fine di adottare misure organizzative dimostrabili è necessario verificare ruoli e responsabilità in ordine a tali trattamenti, tracciandoli con apposita documentazione.

Di norma, l’associazione in quanto tale è titolare del trattamento. Si ricorda che il titolare del trattamento ha una responsabilità generale sull’attuazione della normativa che non viene meno quando esternalizza i trattamenti o incarica persone specifiche.

In ogni caso quando l’associazione esternalizza l’effettuazione di un trattamento di dati o parte di esso ad un altro soggetto (persona fisica o società), deve designarlo responsabile del trattamento (art.28). L’associazione potrebbe ricorrere  a soggetti esterni, ad esempio, in caso di trasmissione dei dati personali al Commercialista o al consulente del lavoro (buste paga. Inoltre ricorre a soggetti esterni per determinati servizi rivolti agli iscritti.

In tal caso, l’associazione ha la responsabilità di ricorre unicamente a responsabili del trattamento che presentino garanzie sufficienti per mettere in atto misure tecniche e organizzative adeguate in modo tale che il trattamento soddisfi i requisiti del Regolamento e garantisca la tutela dei diritti dell’interessato.

L’atto con cui il titolare designa un responsabile del trattamento deve trattarsi di un contratto (o altro atto giuridico conforme al diritto nazionale) e deve disciplinare tassativamente almeno le materie riportate al paragrafo 3 dell’art. 28.

Il regolamento  consente la nomina di sub-responsabili del trattamento da parte di un responsabile (si veda art. 28, paragrafo 4), per specifiche attività di trattamento, nel rispetto degli stessi obblighi contrattuali che legano titolare e responsabile primario; quest’ultimo risponde dinanzi al titolare dell’inadempimento dell’eventuale sub-responsabile, anche ai fini del risarcimento di eventuali danni causati dal trattamento, salvo dimostri che l’evento dannoso “non gli è in alcun modo imputabile” (si veda art. 82, paragrafo 1 e paragrafo 3);

Infine, come in passato,  ogni Associazione designerà incaricati al trattamento i dipendenti e i collaboratori autorizzati al trattamento dei dati personali sotto l’autorità diretta del titolare.

A differenza del Codice privacy italiano, il regolamento non prevede espressamente la figura dell’ “incaricato” del trattamento (ex art. 30 Codice), ma  fa riferimento a “persone autorizzate al trattamento dei dati personali sotto l’autorità diretta del titolare o del responsabile” (si veda, in particolare, art. 4, n. 10, del regolamento).

Il Garante[2] ha affermato che  “alla luce del principio di “responsabilizzazione” di titolari e responsabili del trattamento si ritiene opportuno che titolari e responsabili del trattamento mantengano in essere la struttura organizzativa e le modalità di designazione degli incaricati di trattamento così come delineatesi negli anni anche attraverso gli interventi del Garante

 

 

 

REGISTRO DELLE ATTIVITÀ DI TRATTAMENTO (ART.30)

Per agevolare l’identificazione e l’analisi dei dati trattati, la valutazione dei rischi, l’adozione di misure idonee a proteggere i dati e aumentare la consapevolezza e la responsabilità dei soggetti coinvolti, i titolari e i responsabili del trattamento che trattano particolari categorie di dati tra cui i dati che rilevano l’appartenenza sindacale o dati sanitari devono detenere, in forma scritta, anche in formato elettronico, un registro delle attività di trattamento svolte sotto la propria responsabilità.

Il Garante ha affermato che “si tratta di uno strumento fondamentale non soltanto ai fini dell’eventuale supervisione da parte del Garante, ma anche allo scopo di disporre di un quadro aggiornato dei trattamenti in essere all’interno di un’azienda” Su richiesta, l’associazione deve mettere il registro a disposizione del Garante.

Pertanto tutte le associazioni devono detenere il registro delle attività di trattamento, anche in formato elettronico.

Il contenuto minimo obbligatorio del registro è indicato nel regolamento.

VALUTAZIONE DI IMPATTO SULLA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI (DPIA)

Qualora nell’ambito della valutazione del rischio il titolare del trattamento verifica che il trattamento possa comportare un rischio elevato per i diritti e le libertà delle persone fisiche” il titolare è obbligato ad effettuare e formalizzare in un documento la valutazione di impatto  sulla protezione dei dati personali (art. 35, paragrafo 1).

La DPIA, pertanto,  non è obbligatoria per ogni singolo trattamento.

Federfarma ha effettuato una analisi preventiva in relazione ai trattamenti di dati più comunemente effettuati dalle Associazioni al fine di valutare se, per quei trattamenti, siano obbligate ad effettuare una DPIA, tenendo conto delle indicazioni fornite dallo stesso Regolamento e delle Linee-guida del Gruppo di lavoro art. 29 n. 248 concernenti la valutazione di impatto sulla protezione dei dati nonché i criteri per stabilire se un trattamento “possa presentare un rischio elevato” ai sensi del regolamento 2016/679.

  • Trattamento dei dati degli iscritti

Si ritiene che in riferimento ai dati degli iscritti, le associazioni provinciali e le Unioni regionali, non effettuino trattamenti su larga scala. Manca il requisito del trattamento di una “notevole quantità di dati” che può incidere su un “vasto numero di interessati”. Inoltre, è un trattamento circoscritto a livello territoriale. Pertanto, per tali trattamenti, l’associazione non è obbligata ad effettuare una valutazione di impatto sulla protezione dei dati personali.

  • Trattamenti di dati sanitari mediante farma 32 on line

Invece, per quanto riguarda il trattamento di dati utilizzando “farma 32 on line”, essendo su larga scala, è necessaria una valutazione di impatto sulla protezione dei dati. Tuttavia, essendo un trattamento standardizzato, sarà Promofarma a mettere a disposizione la valutazione di impatto sulla protezione dei dati personali alle singole associazioni e alle farmacie.

Ogni eventuale ulteriore trattamento di dati non assimilabile a quelli standard indicati  deve essere valutato dalla Associazione  utilizzando i criteri di cui alle Linee-guida del Gruppo di lavoro ex art.

 

29 n. 248, al fine di verificare la sussistenza del rischio elevato per i diritti e le liberta delle persone fisiche e del conseguente obbligo di effettuare una valutazione di impatto sulla protezione dei dati personali.

 

MISURE DI SICUREZZA (ART. 32)

Non esiste più un elenco tassativo di misure di sicurezza adottato dal legislatore ma ogni titolare del trattamento dovrà scegliere  e adottare misure organizzative e tecniche adeguate per garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio.

Nel valutare l’adeguato livello di sicurezza, si tiene conto in special modo dei rischi presentati dal trattamento che derivano in particolare dalla distruzione, dalla perdita, dalla modifica, dalla divulgazione non autorizzata o dall’accesso, in modo accidentale o illegale, a dati personali trasmessi, conservati o comunque trattati.

 

 

Obbligo di fornire istruzioni

Il titolare del trattamento e il responsabile del trattamento fanno sì che chiunque agisca sotto la loro autorità e abbia accesso a dati personali non tratti tali dati se non è istruito in tal senso dal titolare del trattamento.

NOTIFICA IN CASO DI VIOLAZIONE DI DATI PERSONALI – DATA BREACH (ART.33)

Il Regolamento introduce un nuovo obbligo consistente nella notifica all’autorità di controllo, di casi di violazione dei dati personali.

Per violazione di dati personali si intende la distruzione, perdita, modifica, divulgazione non autorizzata l’accesso, in modo accidentale o illegale, a dati personali trasmessi, conservati o comunque trattati (comma 2 art.33).

La notifica non deve essere fatta qualora il titolare del trattamento ritenga sia improbabile che la violazione dei dati personali presenti un rischio per i diritti e le libertà delle persone fisiche.

La notifica deve essere entro 72 ore dal momento in cui ne è venuto a conoscenza. Qualora la notifica all’autorità di controllo non sia effettuata entro 72 ore, è corredata dei motivi del ritardo.

Il responsabile del trattamento informa il titolare del trattamento senza ingiustificato ritardo dopo essere venuto a conoscenza della violazione.

RESPONSABILE DELLA PROTEZIONE DEI DATI (DPO – Data protection officer)

In base all’art.37 del regolamento, tutti i soggetti pubblici e alcuni soggetti privati, in presenza di determinati trattamenti, dovranno obbligatoriamente nominare un responsabile della protezione dei dati (DPO – Data protection officer) che abbia una conoscenza specialistica della normativa in materia di protezione dei dati personali e che possa assistere il titolare del trattamento o il responsabile del trattamento nell’attuazione della normativa.

 

Saranno  obbligati a nominare il DPO tutti i soggetti pubblici, e

  • i soggetti privati la cui attività principale consiste nel trattamento di particolari categorie di dati su larga scala tra cui i dati sanitari;
  • oppure i soggetti privati che effettuato trattamenti su larga scala che richiedono un monitoraggio regolare e sistematico dei dati.

Anche a seguito di un confronto con il Garante della privacy in merito a tale problematica si è giunti alle conclusioni di seguito specificate. Le Associazioni provinciali o le Unioni regionali oltre a trattare i dati personali degli iscritti sono delegate dalle farmacie  in virtù dell’art.50 legge 24 novembre 2003, n. 326   a trasmettere telematicamente i dati delle prescrizioni di farmaci al Ministero dell’Economia. Per effettuare tale trattamento relativo all’invio dei dati, in qualità di responsabili del trattamento, le associazioni provinciali di titolari di farmacia  si avvalgono di una piattaforma informatica web messa a disposizione da una società unipersonale di Federfarma, denominata Promofarma. Si tratta pertanto di un trattamento standardizzato e uniforme, le cui modalità e le condizioni di sicurezza sono decise da Promofarma.

Altro analogo trattamento che prevede un flusso simile, diretto in tal caso al Ministero della salute, è previsto dal DPR 371/1998 che all’art.8, comma 2, che prevede per le farmacie l’obbligo  di consegna – per il tramite di Federfarma – dei dati delle prescrizioni. Anche in tal caso, la raccolta viene effettuata dalle associazioni tramite la medesima piattaforma di Promofarma.

In tal caso sussiste il requisito del trattamento di dati sanitari su larga scala che obbliga le associazioni a nominare un DPO.

Tuttavia, Federfarma, dopo essersi consultata con gli uffici del Garante,  ritiene che la nomina di tanti DPO quanti sono le associazioni per un trattamento standardizzato gestito da Promofarma appare superfluo. Sarà pertanto Promofarma, società unipersonale di Federfarma, a mettere a disposizione gratuitamente  delle associazioni che si avvalgono della piattaforma farma 32 on line di Promofarma un unico DPO.

Al fine di agevolare il lavoro del DPO designato da Promofarma, ogni associazione provinciale deve comunicare il nominativo di un referente con il quale il DPO potrà agevolmente interloquire, per le questioni inerenti la gestione dei dati personali.

Ogni Associazione, nel caso in cui tratti dati sanitari su larga scala a diverso titolo dalla fattispecie precedente (farma 32 on line)  – sia in qualità di responsabile del trattamento che di titolare di trattamento – è obbligata a designare un autonomo responsabile della protezione dei dati (DPO). Si pensi al caso in cui alcune unioni o associazioni sono nominate responsabili del trattamento  nell’ambito degli accordi di DPC o assistenza integrativa che prevedono la messa a disposizione della parte pubblica di piattaforme informatiche (ad es. web dpc) che trattano i dati dei cittadini.

 

DIRITTO DI ACCESSO, RETTIFICA, CANCELLAZIONE, LIMITAZIONE E PORTABILITÀ DEI DATI

 

 

Diritto alla portabilità del dato

L’interessato ha il diritto di ricevere in un formato strutturato, di uso comune e leggibile da dispositivo automatico i dati personali che lo riguardano forniti a un titolare del trattamento e ha il diritto di trasmettere tali dati a un altro titolare del trattamento senza impedimenti da parte del titolare del trattamento cui li ha forniti (art. 20 GDPR)

Il considerando 68 promuove lo sviluppo di formati interoperabili da parte dei titolari così da consentire la portabilità dei dati, ma non configura un obbligo in capo ai titolari stessi di introdurre o mantenere sistemi di trattamento tecnicamente compatibili.

Inoltre, l’art. 20, paragrafo 2, obbliga il titolare a trasmettere i dati portabili direttamente a un diverso titolare “se tecnicamente fattibile”.

Diritto di accesso dell’interessato

L’interessato ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la conferma che sia o meno in corso un trattamento di dati personali che lo riguardano e in tal caso, di ottenere l’accesso ai dati personali

Diritto di rettifica

L’interessato ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la rettifica dei dati personali inesatti che lo riguardano senza ingiustificato ritardo. Tenuto conto delle finalità del trattamento, l’interessato ha il diritto di ottenere l’integrazione dei dati personali incompleti, anche fornendo una dichiarazione integrativa.

Diritto alla cancellazione («diritto all’oblio»)

L’interessato ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la cancellazione dei dati personali che lo riguardano senza ingiustificato ritardo e il titolare del trattamento ha l’obbligo di cancellare senza ingiustificato ritardo i dati personali, se sussiste uno dei motivi seguenti:

  1. a) i dati personali non sono più necessari rispetto alle finalità per le quali sono stati raccolto altrimenti trattati;
  2. b) l’interessato revoca il consenso su cui si basa il trattamento e se non sussiste altro fondamento giuridico per il trattamento;
  3. c) l’interessato si oppone al trattamento e non sussiste (diritto di opposizione al trattamento) alcun motivo legittimo prevalente per procedere al trattamento,
  4. d) i dati personali sono stati trattati illecitamente;
  5. e) i dati personali devono essere cancellati per adempiere un obbligo legale previsto dal diritto dell’Unione o dello Stato membro cui è soggetto il titolare del trattamento;
  6. f) i dati personali sono stati raccolti relativamente all’offerta di servizi della società dell’informazione.

***

 

 

 

Come sopra detto Promofarma metterà a disposizione delle Associazioni, a titolo gratuito, una Piattaforma informatica che consentirà l’adeguamento alla normativa sopra descritta. In particolare oltre ad agevolare la valutazione dei rischi, consentirà

  • la redazione e la detenzione del registro delle attività di trattamento
  • l’individuazione delle misure tecniche ed organizzative adeguate
  • la redazione delle designazioni a responsabile ed incaricato al trattamento
  • la redazione delle informative
  • la gestione degli adempimenti relativi data breach
  • l’individuazione delle modalità per il rispetto per i diritti degli interessati

[1] Art.4. 1) «dato personale»: qualsiasi informazione riguardante una persona fisica identificata o identificabile («interessato»); si considera identificabile la persona fisica che può essere identificata, direttamente o indirettamente, con particolare riferimento a un identificativo come il nome, un numero di identificazione, dati relativi all’ubicazione, un identificativo online o a uno o più elementi caratteristici della sua identità fisica, fisiologica, genetica, psichica, economica, culturale o sociale;

 

[2] Guida all’applicazione del Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personal

Truffa aggravata e peculato: sette tra medici e infermieri alla sbarra

I carabinieri del NAS di Sassari, a conclusione di complessa attività investigativa coordinata
dalla locale Procura della Repubblica, nella mattinata odierna hanno dato esecuzione a sette
ordinanze di applicazione della misura cautelare della sospensione dal pubblico ufficio a
carico di quattro dirigenti medici e tre infermieri in servizio presso la locale ASSL. I sanitari
sono stati ritenuti responsabili di truffa aggravata e peculato in danno del SSN, per aver
simulato la presenza in servizio, attestandola con il proprio badge personale, quando invece
risultavano ingiustificatamente assenti dal posto di lavoro.
L’indagine, nata nel mese di novembre 2017, con la finalità di verificare lo standard
nell’offerta sanitaria pubblica, si è protratta per alcuni mesi, ed ha consentito agli investigatori
di far emergere una notevole disinvoltura nell’assentarsi dal posto di lavoro, senza alcuna
giustificazione, da parte di alcuni dipendenti del poliambulatorio ubicato in un centro
dell’hinterland Sassarese.
In alcuni casi è stato accertato l’uso di autovetture di servizio per finalità estranee a quelle di
servizio.

Viagra senza prescrizione medica, costerà 23 euro e basterà avere 18 anni

23 euro per una scatola di viagra, senza alcuna prescrizione medica. Tanto costeranno fra poco le pillole blu in Gran Bretagna, quando sarà liberalizzata la dispensazione del farmaco senza ricetta, basta la carta d’identità e la maggiore età.

Secondo quanto riporta il sito della BBC, infatti, anche le donne potranno acquistare la pillola blu a nome del proprio parthner. Non saranno dispensate a chi ha gravi cardiopatie, anche se non si capisce ancora su quali basi verranno valutati i pazienti.

La gatta che si credeva il dottor Kildare 13-14-15-16. FARMACISTI PUNTO E CAPO – A cura della dottoressa Bianca Peretti

0

16

In casa ho i miei posti preferiti dove lavorare. Ne ho due in particolare, il tavolo della cucina e il lato destro del divano, sono solo miei, in famiglia lo sanno tutti e in genere li rispettano.
Tutti tranne Pallo, naturalmente. Lei è del tutto impermeabile al concetto di proprietà e in particolare secondo lei, ciò che è mio è suo per definizione. Adesso, per esempio, sta dormendo beata nella mia metà del divano e con la solita modestia che la contraddistingue occupa tutto lo spazio disponibile. È incredibile quanto possa diventare ingombrante un gatto quando decide di impegnarsi.
– Per piacere, ti puoi spostare. Questo è il mio posto
– Non lo vedi che mi sto riposando? Sono stanca, sai? Se proprio vuoi stare qui, mettiti pure dall’altra parte, tanto è uguale
– No, non è uguale. Il mio posto è questo e lo voglio
– Quanto sei fiscale. Che differenza fa? Mettiti pure lì e lasciami tranquilla: te l’ho detto, sono stanca e vorrei riposare tranquilla. Se proprio vuoi stare qui, non ti agitare troppo e non fare troppa confusione e non accendere la televisione perché in questo momento mi da fastidio.
– Voglio il mio posto. Subito. È mio e lo voglio
– Mio, tuo, che cosa significa? Tu eri in giro e io mi sono sistemata comoda. Non capisco perché fai tante storie. Il divano è grande, guarda che ci stai anche tu, basta solo che non mi disturbi
– Un accidenti! Io sto sempre da questo lato e qui voglio stare. È la mia parte, è il mio posto, vacci tu dall’altra parte. Te ne stai approfittando perché sono andata a fare la spesa, ma adesso sono a casa e voglio subito il mio posto
– Uffa, come sei noiosa. A proposito, hai comprato i croccantini per i pelosi di tuo marito? Ultimamente Filtri si fa vedere sempre più spesso nella mia cucina in cerca di un po’ di cibo: devi fare assolutamente qualcosa per evitare che ce la ritroviamo così spesso tra i piedi.  Come si permette? Questa è la mia casa e la mia cucina e non ci voglio incontrare certe sciroccate antipatiche.
– Ma come? La mia cucina, la mia casa? Adesso sei tu che ne fai una questione di proprietà? Certo che cambi  molto velocemente idea quando ti fa comodo
– Io? Scherzi,vero? Vuoi mettere la mia cucina e la mia casa con il tuo posto sul divano? Hai il senso delle proporzioni e delle priorità? La cucina è il cuore della casa, la stanza più importante, niente a che vedere con un posto qualunque su uno stupido divano. Secondo me, capisci veramente poco: come puoi pensare anche per un solo secondo di mettere sullo stesso piano la mia cucina con il tuo posto sul divano. Il divano è grande: se proprio ti ci devi sedere, ne hai di posto! Pensa te, se devi fare tutte queste tragedie per il posto in cui ti devi sedere! E mentre fai tutte queste storie inutili, sei disposta ad abbandonare la mia cucina all’invasione della prima gatta morta che passa per strada
– Posso riavere almeno il mio cuscino preferito?
– Vuoi altro? Anche il cuscino, adesso. Avanti, prenditelo e vedi di lasciarmi un po’ in pace. Anche il cuscino! Questi umani sono proprio ossessionati dal concetto di proprietà! È mio, è mio, non sanno proprio dire altro. Quanto sono noiosi!

15

Da quando abbiamo litigato Pallo mi parla solo muso contro muso, con il naso a non più di quindici centimetri dal mio. Oltre a pesarmi sullo stomaco, comincio a trovare piuttosto inquietante questo suo modo di starmi incollata neppure fossi diventata cieca, sorda e anche un po’ stupida.
– Vuoi smetterla di starmi così appiccicata? Non mi fai neppure respirare
– Quando ti parlo mi piacerebbe essere almeno ascoltata. Fai sempre cento cose insieme e non mi presti praticamente attenzione. È inutile che mi ripeti che mi stai ascoltando, tanto non ti credo. Se non ti obbligo in qualche modo, neppure mi senti. Sei sempre stanca, distratta, indaffarata: un giorno o l’altro trovo il sistema di manometterti il computer. Non è possibile che appena sei a casa hai quel coso malefico tra le mani e non ti occupi d’altro. Non ne posso più, e non sono la sola; ce l’hai ancora una vita privata? Te lo chiedi qualche volta?
Brutta domanda, non ci voglio proprio pensare. In più, che me lo chieda una gatta è proprio il colmo. Il gatto non era quell’animale indipendente, orgoglioso, libero? Una volta si diceva che il gatto si lega alla casa e non agli umani: proprio a me doveva capitare l’unica gatta legatissima alle persone e a me in particolare?
No, aspetta, il fatto che Pallo sia legatissima a me in realtà mi fa un grandissimo piacere. Non glielo confesserei mai, e neppure deve mai immaginarlo, ma senza di lei sarei persa. Però è anche una rompiscatole stratosferica, è la mia coscienza ed è per questo che certe volte non la sopporto proprio.
– Stai sentendo quello che dico? Guardami:  mi rispondi? Cosa ne è della tua vita privata? Nell’ultimo mese quanto tempo hai dedicato a tutti noi? E a te stessa? Ti prego, fermati e rifletti. Dimmi: qual è stata l’ultima volta in cui hai fatto qualcosa solo perché ti faceva piacere senza sentirti in colpa per aver trascurato qualcos’altro? Forza, dimmelo guardandomi negli occhi
– Faccio solo quello in cui credo e non mi ci ha obbligato nessuno. È vero, ogni tanto mi assumo più impegni di quanto non riesca a gestire con tranquillità; in altri momenti sono così stanca da sentirmi incapace di andare avanti; ci sono anche momenti in cui mi deprimo perché mi sembra di correre, correre, ma di non arrivare a niente. È la vita, cosa ci vuoi fare? Però cerco di non trascurare nessuno, di essere sempre presente per chi ne ha bisogno, di non tralasciare nulla di importante. Perlomeno ci provo, magari non sempre ci riesco, ma ci continuo a provare e mi impegno
– Eccola che ricomincia! Certo che sei proprio un bel tipo: fuori di testa, in perenne movimento, sempre in affanno, e contemporaneamente piena di sensi di colpa per tutto quello che non riesci a fare. Sei fuori di testa, non ci sono altre spiegazioni. A mali estremi, estremi rimedi. Qui serve il Nano. Hai presente il nostro Nano? Scombinato, brontolone, pettegolo: secondo me è l’unico che ti può spiegare come si fa a stare al stare al mondo. Se non ti fidi di me, guarda lui: ti sembra uno che si agiti tanto? Eppure si occupa di tutti, coccola e spupazza tutti, fra una chiacchiera e una protesta ha un momento per tutti. Si prende anche un sacco di tempo per sé, quando decide di andarsene per i fatti suoi nessuno lo può fermare. Ecco, tu dovresti proprio prendere esempio da lui e imparare a non affrontare ogni cosa come se ne andasse della tua vita
– Questa poi, adesso dovrei prendere esempio da un gatto! Ho una gatta che non solo mi fa la predica tre volte al giorno, ma mi spinge anche a prendere lezioni da una sottospecie di peloso smidollato e chiacchierone
– Punto primo: il Nano lo posso criticare solo io che sono sua pari, anzi il suo capo branco. Chi sei tu per pretendere di capire un felino? Tu sei solo un’umana e capisci decisamente poco delle nostre cose. Punto secondo: che cosa c’è di male a prendere lezioni da un gatto? Chiunque faccia una cosa giusta, costituisce un buon esempio da seguire, indipendentemente da chi è. Da quando in qua sei diventata anche di mentalità ristretta?
– La vuoi smettere? Io non ho una mentalità ristretta, o almeno non credo, ma avere come modello un gatto non mi sembra proprio il massimo.
– Certo, per te esistono solo gli umani geniali e importanti, ma secondo me puoi imparare molto più da un gatto, se non altro perché è molto di più alla tua altezza. E bada che non è da tutti essere all’altezza di un gatto. Anzi, ti ho fatto proprio un gran complimento e dovresti ringraziarmi
– Grazie, onoratissima. Non lo sapevo, ma evidentemente  la mia massima aspirazione era essere considerata da dei pelosi una di loro. Così va il mondo: una fa di tutto per cercare di apparire seria e credibile come persona e alla fine ottiene di farsi accettare da una banda di gatti. Beh, mi poteva andare peggio

14

Ci sono dei giorni in cui l’universo ce l’ha con te, non ci sono altre spiegazioni.
Lunedì, decisa ad affondare i miei problemi in un una cola senza zucchero, mi accorgo con vivo disappunto che il contenuto della bottiglia è una granita. Ora, se devo ricorrere al supporto di una cola senza zucchero vuol dire che sono proprio in crisi esistenziale; se poi non riesco neppure a berla senza andare direttamente in ibernazione l’umore sprofonda a livelli infimi.
– Ehi, capo, su con la vita! Cos’è quella faccia da funerale?
– Nella cola c’è del ghiaccio. Mi sa che qualcuno l’ha messa in freezer
– Beh, e allora? La granita ti è sempre piaciuta
– In piena estate la granita può essere molto piacevole. Con questo freddo un po’ meno
– Quante storie. Lasciala un po’ di tempo a temperatura ambiente e smettila di lamentarti. Problemi piccoli, soluzioni semplici
Il giorno dopo tutto il contenuto del frigo è congelato. Tutta la frutta, la verdura, perfino le uova sono diventati blocchi di ghiaccio. Tutto. Avevo fatto la spesa settimanale solo due giorni prima.
Per analogia anche il mio cervello si è congelato. Un solo pensiero fisso, cristallizzato: il frigo non mi può abbandonare proprio adesso, nella settimana più fredda dell’anno. Sono del tutto impreparata ad affrontare una tragedia del genere e non so cosa fare.
– Sei diventata matta? Prima mangi l’insalata ghiacciata e poi batti i denti per il freddo? Su, su, capo, riprenditi, rinsavisci, cerca di ragionare: hai perso buon senso e raziocinio. Non puoi ostinarti a mangiare la verdura cruda se si è congelata. O la cuoci o la butti via. Può essere questo un vero problema? Hai il senso della realtà?
– Non ti ci mettere anche tu! Cosa vorresti che facessi? Che cuocessi l’insalata? Oppure butto via tutto? Non esiste! Piuttosto la mangio congelata, ma non la butto via neanche morta. L’ho appena comprata, è freschissima!
– È talmente fresca che è congelata! Basta, adesso calmiamoci e ragioniamo. Hai chiamato un tecnico? Hai cercato qualcuno che ti possa aiutare?
– Dici che dovrei rivolgermi ad un esperto? E come faccio?
– Secondo me, se diventata tutta scema. Fai una ricerca su internet, cerca il centro assistenza più vicino, telefona ed esponi il tuo problema. Non ci vuole una laurea speciale, ti assicuro che ce la puoi fare. Vieni che ti faccio vedere come si fa: accendi il computer e connettiti. Su, da brava, adesso fai questo numero di telefono e vediamo se troviamo qualcuno che ti dia una mano.
Il tecnico è venuto nonostante la neve, ha visitato il malato e ha scoperto che avevamo solo abbassato inavvertitamente troppo il termostato. Il frigo non è malato, la temperatura interna nel giro di poche ore è ritornata alla normalità, e tutto è bene ciò che finisce bene.
Adesso mi sento del tutto cretina, sto riempiendo il contenitore dell’umido e ho il morale sotto i tacchi. Come si fa a non accorgersi di aver abbassato il termostato? Quanta grazia di Dio rovinata.
– Dai, non farne una malattia. Si sa che voi umani siete tutti strani. Non è colpa vostra: siete armati e pericolosi di fronte e situazioni gravissime e poi crollate davanti a delle sciocchezze abissali. Umani, siete solo degli umani. Se non ci fossi io a mantenere i nervi saldi chissà dove andremmo a finire. Sarei proprio curiosa di sapere come fanno quelli che non hanno un peloso nella loro vita: è un miracolo che riescano a sopravvivere, te lo dico io, te lo dico
(Continua…)

13

Ebbene sí, Pallo ha vinto.
Mi piacerebbe poter affermare che é stata una battaglia serrata. In realtà, non c’è stata partita.
Per due giorni è sparita. Ora, come sia possibile che una gatta di quasi sei chili possa sparire in un appartamento di cento metri quadri scarsi è un mistero. Però così è stato.
Si è fatta vedere solo un minuto al mattino, al buio, giusto per calmare il primo languorino del giorno. Poi basta. Volatilizzata. Svanita. Eclissata. Dileguata.
Ferma nelle mie decisioni e abbastanza sicura di avere qualche straccio di ragione, ho rinunciato a cercarla. Vediamo chi cede per prima.
Ieri sera me ne stavo rintanata in un angolo del divano, tutta sola, avvolta in una doppia coperta e confortata da un termoforo a sabbia, perdevo tempo a giocherellare con il computer. Improvvisamente, materializzata dal nulla, me la sono ritrovata addosso. Senza tanti riguardi, mi si è piazzata come al solito sullo stomaco, ha scostato il tablet e si è messa a fissarmi a cinque centimetri dal naso. Secondo me sta diventando miope.
– Smettila subito.
– Che cosa dovrei smettere di fare?
– Di startene lì, in silenzio, come una derelitta. Non è possibile che io volti gli occhi per un attimo e tu sei già lì, sconfortata, senza idee e senza voglia di fare niente. Per fortuna che pensavi di cavartela meglio senza il mio aiuto. Scommetto che non hai più scritto neppure una parola
– Non è affatto vero. Ho scritto, non ti preoccupare, ho scritto di tutto e di più. E poi adesso preferisco comunicare attraverso i video, sono più efficaci, impattanti, coinvolgenti…
– Ma se alla sola idea di metterti davanti alla telecamera ti prende un attacco di panico! Tu sei da parola scritta, anzi eri da parola scritta. Anzi, no: io sono da parola scritta. Se fossi più furba, faresti meno storie e ti accontenteresti di farmi da amanuense. Ma no, non ti va bene, ti sei montata la testa, ti illudi di essere in grado di fare per conto tuo, di avere delle storie da raccontare. Illusa, sei solo un’illusa, non ci sono altre spiegazioni. Davvero pensi che voi umani abbiate storie anche solo vagamente appassionanti? Dimmi, di grazia, che cosa fate in genere di così straordinario da suscitare un qualunque interesse nei vostri simili? Siete noiosi, noiosi, noiosi, talmente noiosi che per quanto ti sforzi non ti viene nulla da raccontare. Abbi il coraggio di ammettere la verità
Effettivamente sono ore che mi scervello per produrre un’ideuzza qualsiasi e non mi viene in mente proprio niente, ma non lo ammetterei neppure sotto tortura. Non le darò mai tanta soddisfazione, non a una gatta saccente e prepotente come Pallo. Ma chi si crede di essere?
Mi avvicina il musetto sempre di più, ormai siamo naso contro naso. C’è chi incrocia le sciabole e chi incrocia il naso, noi incrociamo naso e occhi.
Siamo all’ultima sfida, al duello mortale: occhi negli occhi, lampi e saette, chi li abbassa per prima perde con ignominia. Resisterò, a costo di uno strabismo permanente.
Inaspettatamente, mi da una leccatina sulla punta del naso.
– Te l’ho mai detto che hai un gran buon odore? Hai un odore che mi fa stare bene. Dai, adesso mettiti a scrivere: è tardi e i miei lettori stanno aspettando. A proposito, hai visto? Sono stati tutti dalla mia parte (non per niente sono proprio una web-star!), non li posso certo deludere. Dai, dai, forza, abbiamo perso anche troppo tempo. Sbrigati: mettiti alla tastiera che comincio a dettare.

La gatta che si credeva il dottor Kildare (11 e 12)

La gatta che si credeva il dottor Kildare 8-9-10

La gatta che si credeva il dottor Kildare – 7

La gatta che si credeva il dottor Kildare – 6

La gatta che si credeva il dottor Kildare – 4 e 5

La gatta che si credeva il dottor Kildare – 3

La gatta che si credeva il dottor Kildare (1 e 2)

La gatta che si credeva Che Guevara

Una gatta e la sua farmacista (15esima e 16esima puntata)

Una gatta e la sua farmacista 3

Una gatta e la sua farmacista II

Una gatta e la sua farmacista

Domenica pomeriggio

Domenica mattina

Sabato mattina

Venerdi Mattina

Mercoledì pomeriggio

Martedì pomeriggio

Martedì mattina

Lunedì pomeriggio

Lunedì, la mattina

Melazzini: “I biosimilari sono sicuri, efficaci e controllati” Presentato ieri il Secondo Position Paper AIFA sui Farmaci Biosimilari

0

“I medicinali biosimilari sono approvati secondo gli stessi standard di qualità, sicurezza ed efficacia richiesti per ogni medicinale biologico e sono sottoposti a un rigoroso processo di valutazione. Il rapporto rischio-beneficio è, infatti, lo stesso degli originatori di riferimento: ecco perché AIFA li considera intercambiabili. Saranno comunque i medici a doverne valutare l’utilizzo”, così il Direttore Generale AIFA Mario Melazzini a conclusione dell’incontro “Accesso alle terapie con farmaci biologici: i fenomeni di sottotrattamento e le opportunità offerte dai biosimilari”, che l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha organizzato ieri a Roma per presentare il Secondo Position Paper sui Farmaci Biosimilari.

L’AIFA, attraverso il Position Paper, si propone di informare e sensibilizzare su quella che ritiene essere una vera e propria sfida anche dal punto di vista culturale, fornendo agli operatori sanitari e ai cittadini indicazioni chiare, trasparenti e convalidate.

“I biosimilari sono uno strumento irrinunciabile per lo sviluppo di un mercato competitivo e concorrenziale che produca salute perché costituiscono un’opzione terapeutica a costo inferiore per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Questo significa trattare un numero sempre maggiore di pazienti e garantire l’accesso a terapie ad alto impatto economico, con un risparmio potenziale non solo in termini di costi sanitari, ma anche sociali”, ha dichiarato poi Mario Melazzini.

La disponibilità dei prodotti biosimilari genera concorrenza rispetto ai prodotti originatori, rappresentando un elemento fondamentale per garantire la risposta al bisogno di salute e la necessità di governare la spesa, allocando le risorse dove più necessario.

Gli standard qualitativi dei medicinali biosimilari sono gli stessi richiesti per gli altri tipi di farmaci”, ha specificato Simona Montilla (AIFA); “le autorità regolatorie, come per qualsiasi medicinale, sono tenute a svolgere ispezioni periodiche del prodotto, degli stabilimenti di produzione e del sistema di monitoraggio, sia in fase pre-autorizzativa sia durante la commercializzazione”.

L’AIFA ha organizzato la giornata suddividendo i partecipanti in Tavoli di lavoro tematici impegnati ad approfondire l’impatto dei medicinali nelle specifiche aree e ha inteso stimolare un dibattito dinamico e si sono focalizzati, nello specifico, sulle aree cliniche della Reumatologia, della Gastroenterologia, della Dermatologia e dell’Oncologia, ma anche sulle opportunità e le sfide che attendono AIFA e le sue decisioni.

A partire da oggi rafforzeremo un metodo di lavoro già avviato e che AIFA intende continuare nel tempo, puntando a mantenere vivi il lavoro e il confronto tra gli esperti riuniti nei Tavoli tematici”, ha proseguito il DG AIFA.

Melazzini ha ribadito come i biosimilari rappresenteranno sempre di più un progetto strategico per l’Agenzia, che promuoverà specifiche iniziative di formazione dedicate ai medici al fine di diffondere, anche attraverso il confronto con le Regioni e le aziende farmaceutiche, un’informazione corretta e trasparente a beneficio di pazienti sempre più esperti.

Il Position Paper esprime la posizione ufficiale dell’Agenzia: per la sua stesura è stata avviata una consultazione pubblica, grazie alla quale sono stati analizzati circa 200 commenti ricevuti da società scientifiche, commissioni Regionali e aziende ospedaliere, operatori sanitari, associazioni di pazienti e della società civile, associazioni di categoria industriale e aziende farmaceutiche.

Consulta il Secondo Position Paper AIFA sui Farmaci Biosimilari

Consulta la presentazione del DG AIFA Mario Melazzini

Consulta la presentazione della Dott.ssa Simona Montilla

FITOFARMACI contraffatti: sequestrate 200 tonnellate di mangimi – OPERAZIONE NAS

La detenzione ed il commercio di fitofarmaci e prodotti per la zootecnica al centro dei controlli dei Carabinieri del NAS di Pescara: oltre 200 tonnellate di mangime per animali da carne sono state vincolate sanitariamente.
I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Pescara, nell’ambito di una più ampia
campagna di controlli, disposta su tutto il territorio nazionale dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute di Roma, hanno effettuato numerose verifiche su rivendite di fitofarmaci e prodotti per la zootecnia della Regione Abruzzo. Al vaglio dei carabinieri l’etichettatura dei fitofarmaci, le modalità di stoccaggio e custodia, la verifica delle vendite ad acquirenti qualificati, le modalità di produzione e stoccaggio dei mangimi per animali da reddito.
Quattro le attività di produzione, confezionamento e stoccaggio di mangimi zootecnici che, risultate prive di autorizzazione all’esercizio e dei requisiti igienico sanitari, strutturali e gestionali, sono state oggetto di provvedimento di sospensione emesso dall’Autorità Competente grazie agli elementi raccolti dai NAS in collaborazione con i Dipartimenti di Prevenzione delle varie ASL.
In Provincia di Pescara i militari hanno localizzato un fabbricato di tipo industriale, risultato
abusivo, adibito a deposito estemporaneo di mangimi semplici e composti. Le riscontrate carenze igienico sanitarie e strutturali, oltre che l’assenza di informazioni utili alla rintracciabilità, hanno imposto l’adozione del provvedimento di sequestro di oltre 40 mila chili di mangime e l’immediata chiusura del deposito.
Nel teramano, invece, i NAS hanno segnalato alla Competente Autorità il legale rappresentante di una ditta specializzata nella rivendita di fitofarmaci, poiché priva di autorizzazione. Oltre ai fitofarmaci, nei locali dell’attività venivano commercializzati mangimi zootecnici, sia sfusi che confezionati, per i quali non è stato possibile ricostruire la filiera produttiva. Oltre 10 mila chili di prodotti mangimistici sono stati vincolati sanitariamente.
Sempre nel teramano, i Carabinieri del NAS hanno individuato un deposito di mangimi in pessime condizioni igienico sanitarie, strutturali e gestionali in tema di autocontrollo aziendale che, dagli accertamenti, è risultato essere anche abusivo. Unitamente a personale del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL si è provveduto quindi a vincolare sanitariamente i mangimi impedendone l’immissione nella filiera della carne e a sospendere l’attività.
In Provincia di Chieti gli ispettori del NAS hanno eseguito un maxi sequestro di mangimi ad uso zootecnico. Circa 145 mila chili tra i quali granaglie, orzo, farro e favino sono stati vincolati poiché rinvenuti in locali interessati da gravi carenze strutturali ed igienico-sanitarie per i quali, l’operatore del settore, ha omesso di impiantare ed applicare idonee procedure di autocontrollo aziendale.
I valore dei sequestri ammonta a circa 4.000.0000 di euro, mentre ad alcune decine di migliaia le sanzioni amministrative contestate.

FARMACI: 10 cessate commercializzazioni

DIFTAVAX 1 siringa 0,5 ml
SANOFI AIC:026947046 dal:01/10/2018

ECONAZOLO SANDOZ crema 30 g 1%
SANDOZ AIC:033927031 dal:21/03/2018

ECONAZOLO SANDOZ polvere 30 g 1%
SANDOZ AIC:033927029 dal:21/03/2018

EXJADE 28 cpr dispers 125 mg
NOVARTIS FARMA AIC:037421017 dal:19/03/2018

EXJADE 28 cpr dispers 250 mg
NOVARTIS FARMA AIC:037421031 dal:19/03/2018

EXJADE 28 cpr dispers 500 mg
NOVARTIS FARMA AIC:037421056 dal:19/03/2018

MAALOX PLUS flacone 200 ml
SANOFI AIC:020702116 dal:19/03/2018

POLIOINFANRIX 1 siringa 0,5 ml
GLAXOSMITHKLINE AIC:037157017 dal:20/03/2018

TESTIM gel 30 tubi 5 g
FERRING AIC:036774038 dal:01/05/2018

VALIUM IM 3 fiale 10 mg/2 ml 2 ml
ROCHE AIC:019995036 dal:20/03/2018

1 farmaco revocato

GENTOMIL IM IV 10 fiale 80 mg 2 ml
PFIZER ITALIA AIC:029314059 dal:16/09/2018